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mercoledì 9 gennaio 2013

ELOGIO ALLA SEDIA

Chi non possiede una sedia? Ogni giorno ognuno di noi più volte compie l'azione di sedersi, chi per pensare, chi per mangiare, scrivere, leggere, riposare, pregare...sono infinite le azioni che si possono compiere con una sedia e immaginate con due o più...
Io preferisco averne più di una per chiaccherare, offrire ospitalità e restare in compagnia...
Eppure nonostante sia così usata e importante, molti si sono dimenticati di "ciò che si intravede dalla sua superficie"...rappresenta il lavoro di milioni di persone, la creatività, l'ingegno, la storia e con essa la memoria e il design...
Ci sediamo, ci rilassiamo e tralasciamo il fascino di quest'oggetto che tenta di urlare al mondo la sua vera importanza! Cede a noi i suoi servigi e incuranti ce ne accaparriamo ignari del fatto che "noi siamo più dipendenti dall'oggetto più di quanto sia l'oggetto dipendente da noi"(Kant).
L'amore per questo oggetto in me è nato molti anni fa, quando da bambina ricevetti la mia prima sediolina di plastica bianca, bellissima, sembrava una di quelle che si vede d'estate in giardino, ci sedevo sopra la mia bambolina e fingevo di darle da mangiare...oppure la capovolgevo e facevo finta di giudare una macchina da corsa.
Oggi come allora ho voluto che la mia fantasia alleata alla maturità acquisita negli anni mi guidasse in un percorso conoscitivo nella ricerca della sedia, con l'aiuto del Professor Vittorio Marchis, che è riuscito ad aprirmi la mente ed a trasferirmi la passione che ha per il suo lavoro, ho potuto studiare l'oggetto in questione in ogni suo aspetto, dall'etimologia della parola al suo significato in varie lingue, nella sua storia e nelle varie leggende, nell'arte, nel design e nel gioco.

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